Strutture e indirizzi operativi nello specifico vocazionale

Estratto dalla relazione di F. Baratta responsabile della Commissione Comunicazioni del Consiglio Nazionale Italiano Serra al sesto Congresso Nazionale di Collevalenza 23-25 maggio 1997 (la relazione integrale in atti Congresso pagg. 51-72

 

Strutture e indirizzi operativi nello specifico vocazionale

 

coinvolgere gli insegnanti di religione ad intrattenere gli alunni, con i dovuti modi su argomenti di Vocazioni religiose, richiamandosi ad esempi particolarmente significativi;

chiedere ai Parroci di poter partecipare ad incontri di preghiera e di proposta di scelte di vita, tra cui la Vocazione sacerdotale e religiosa;

offrire la propria fattiva collaborazione alle parrocchie e ai seminari per gli incontri annuali dei seminaristi e dei chierichetti;

organizzare incontri con i genitori dei giovani sacerdoti, offrendo loro segni di gratitudine della comunità cristiana per l'educazione e formazione da loro date ai propri figli;

chiedere ai Parroci di organizzare, nelle rispettive parrocchie, il mese vocazionale (almeno ogni cinque anni), e di essere invitati, quali Serrani, a partecipare alle letture, alle preghiere dei fedeli, alla presentazione dei doni, e possibilmente a fare una breve meditazione, dopo l'omelia, sui quattro temi relativi al battesimo, alla famiglia, alla Vocazione alla vita sacerdotale e alla vita religiosa consacrata;

chiedere ancora ai Parroci di poter organizzare, in quel mese dedicato alle Vocazioni, incontri infrasettimanali allo scopo di illustrare i quattro temi relativi alle citate meditazioni, sempre preceduti da una brevissima introduzione esplicativa sul Movimento Serra.

Occorre infatti, sempre più, che il Serra esca all'esterno e che si faccia promotore con coraggio di iniziative vocazionali nelle parrocchie, sempre con il consenso del Parroco, organizzando incontri, di preghiera per le Vocazioni e cercando di coinvolgere i giovani e le famiglie sulla grandiosità dell' accettazione della proposta vocazionale.

Occorre però che ognuno di noi, faccia in questo particolare tempo di preparazione del Giubileo, una seria meditazione sull'attuale crisi di Vocazioni e che si chieda se ha realizzato, fino ad oggi, la sua personale Vocazione laicale per l'azione promozionale e di sostegno alle scelte vocazionali sacerdotali e religiose; ognuno di noi deve meditare su quanto può fare nell'immediato futuro, ben sapendo che, accettando il servizio serrano, ha accettato e promesso a se stesso e al Signore di operare per questo specifico indirizzo di sostegno. Da persone motivate e responsabili quali siamo nella nostra famiglia, nella nostra professione, nella società, siamo quindi tenuti ad un concreto e serio conseguente comportamento, nella nostra specifica vocazione laicale.

Non possiamo qui non ricordare l'Esortazione «Pastores dabo Vobis» che al punto 41 afferma che: «è quanto mai urgente, oggi soprattutto, che si diffonda e si radichi la convinzione che tutti i membri della Chiesa, nessuno escluso — e tanto meno noi che abbiamo assunto un preciso impegno — hanno la grazia e la responsabilità della cura e delle Vocazioni»; e ancora afferma che: «il Vescovo con la collaborazione dei suoi presbiteri, ma anche di tutti i fedeli laici e i gruppi vocazionali di cattolici sono responsabili delle vocazioni sacerdotali». Noi Serrani siamo quindi in prima linea e dobbiamo maggiormente sentirci coinvolti seriamente, anche, dall'esortazione del Santo Padre.